lunedì 13 aprile 2015

Cap. DUE in cui i nostri eroi accompagnano il defunto e incontrano rogne

Hayat si aspettava che davanti al cancello del cimitero ci fosse molta più gente, perché aveva avuto l'impressione che il defunto fosse una personalità.
Invece ad attendere il carretto che porta la bara c'è solo uno sparuto gruppo di persone che sembrano essersi trovate lì per caso.
A parte Tanit, non conosce nessuno, ovviamente.
Di fronte a loro si trovano due personaggi alquanto mal assortiti, un biondino mingherlino vestito riccamente che trasporta una spada che sembra pesare quanto lui;  accanto al giovanotto un figuro di qualche anno più anziano tutto intabarrato nel mantello con un'aria decisamente marziale.

Hayat fa appena in tempo a dare un'occhiata veloce ai due ragazzi prima che il carro con il suo triste trasporto si presenti. Alla testa dello scarnissimo seguito c’è una giovane donna affranta che Tanit identifica a bassa voce: "Lei è Kendra, la povera figlia del professore... chissà chi è la donna che l'accompagna?"
Effettivamente la ragazza molto pallida ha accanto una donna con un'aria risoluta, un ciondolo ben visibile di Sarenrae e una spada al fianco che la identificano come un’inquisitrice.

Ci sarà da divertirsi, pensa mesto Hayat provando ad immaginare tutto quello che può passare per la mente ad una devota un po' troppo fervente davanti a quelli come Tanit e lui.

Quando il carretto si ferma alle porte del cimitero, Kendra sospira rendendosi conto di quanto scarna sia la compagnia che accompagnerà suo padre nell'ultimo viaggio. Raccoglie tutta la sua dignità e si rivolge al gruppo.

"Vi ringrazio di essere qui in questo momento così penoso, per portare l'ultimo saluto a mio padre." Fa una piccola pausa imbarazzata e poi si rivolge a Tanit.

"Tu devi essere Tanit, mi ricordo di quando eri bambina e accompagnavi tuo padre... Grazie per essere venuta. Ma non credo di conoscere il tuo accompagnatore."

Tanit volta appena gli occhi verso Hayat e gli dedica un sorriso caldo, poi si volta e lo presenta.

"Lui è Hayat Firehood, il mio compagno di vita. Mio padre non è potuto intervenire perché ė ad un incontro tra alchimisti, ma, se l’avesse saputo, sarebbe venuto a rendere omaggio in questo momento di passaggio."

Le parole dell'oracolo sono sottolineate dallo sventolio del suo vestito nell'assoluta immobilità dell'aria; quello che sembra essere una guardia del corpo fatta e finita se ne accorge e fa uno sguardo preoccupato, mentre il giovanotto si attarda un po' troppo sul carisma di Tanit per rendersene conto, come non coglie lo sguardo di fuoco che cerca di bruciarlo lì sul posto.

Il momento di silenzio viene subito interrotto dal ragazzino smilzo che raddrizza le spalle e si presenta: "Porgo le più sentite condoglianze da parte di Fender, mio padre, che è purtroppo bloccato a letto da una triste malattia, ma conosceva e stimava le innumerevoli qualità di..."

Hayat perde immediatamente il filo del discorsetto preparato e ben esposto da uno che ha proprio l'aria di aver studiato e di aver avuto i soldi per farlo nella maniera più comoda. L'alchimista, fa uno sbuffo interiore e poi stringe meglio le cinghie della spada che porta al fianco per poi lasciar vagare lo sguardo sul gruppo riunito mantenendo solo il minimo dell'attenzione.

Viene attratto solo quando il discorso sembra essere concluso e la loro ospite commenta con un tono che potrebbe sembrare scherzoso se non fosse un momento tanto grave:

"Mi ricordo di vostro padre... voi mi sembrate, beh, molto giovane rispetto alla sua veneranda età."

Chissà che sorpresa per la moglie trovarsi incinta, allora. Pensa Hayat dispettoso e già un po' annoiato da tutte queste formalità.

"Sono il generoso dono alla fine di una lunga vita intensa, madame." il giovane fa un cenno verso il suo misterioso compagno e lo presenta: "Sono accompagnato da Ren, la mia guardia del corpo."

Ormai è chiaro che nessun altro vorrà ad assistere all'ultimo viaggio del professore e quindi tocca a loro trasportare la bara a spalla dentro il cimitero fino all'ultima dimora.

Come se non fosse già tutto abbastanza strano, Leo sfodera lo spadone e lo pianta davanti a sé cominciando poi a salmodiare sottovoce. Quando Hayat vede la sua guardia del corpo fare un passo indietro si affretta a far indietreggiare anche Tanit prima che capiti qualcosa di brutto.
Via via che la preghiera sussurrata va avanti, si può vedere un'armatura materializzarsi attorno e addosso al ragazzino che sembra prendere forza e potenza dalla struttura. Una volta che l'apparizione è completa, Leo si considera pronto e si avvicina per fare la sua parte nel trasporto della salma. Ovviamente il suo servitore si fa avanti e con Hayat e Abigail i portatori sono in numero sufficiente.

Il mesto gruppetto si inoltra nel cimitero. L'atmosfera è quella cupa di una giornata di fine autunno, con la nebbiolina che accarezza le lapidi ricoperte di muschio e con le scritte quasi illeggibili per il trascorrere del tempo. Kendra sembra incedere con dignità ma l'atteggiamento dell'amica, l'inquisitrice, sembra essere pronto a sostenerla se da un momento all'altro dovesse cedere.

I viottoli di ghiaia si inoltrano nel cimitero in leggera collina e l'erba sembra ricoprire ogni sepoltura. Hayat non fa caso a niente se non seguire l'ondeggiare del vestito bianco di Tanit davanti a lui mantenendo al contempo il ritmo con i suoi compagni per il trasporto della bara, però non gli sfugge il sussurro che proviene da Ren in direzione del suo padrone: "Quella tomba ha la terra smossa... questo non è un luogo di riposo eterno."
Hayat sente scorrere un brivido gelido giù per la schiena. quanto odi questa situazione non lo sa proprio dire.

Ad un tratto delle sagome si spostano rapide nella nebbia e tutti i sensi di Hayat si attivano. Lo rassicura però sentire che anche i suoi compagni si preparano a qualunque cosa stia per succedere. 
Proprio quando sembra che non succederà niente e questa povera ragazza potrà seppellire suo padre in pace, si para davanti al corteo un gruppo di villici che brandiscono forconi e torce come nella migliore tradizione della caccia alle streghe.

"Non seppellirete un necromante con la nostra brava gente... noi ve lo impediremo!"


Ecco, mancavano solo i fanatici in questa bella giornata del cavolo, pensa Hayat mentre controlla la situazione con un'occhiata.



2 commenti:

  1. Ma no, i fanatici ci stanno alla perfezione!

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    1. Hayat avrebbe preferito non alzarsi dal letto quella mattina!

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